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Daniela Di Staso
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PSICOSOMATICA - estrapolazione da un video di Raffaele Fiore  Empty PSICOSOMATICA - estrapolazione da un video di Raffaele Fiore

Sab Gen 16, 2021 11:04 pm
Ho estrapolato alcuni pezzi di un discorso del dottore Raffaele Fiore, medico omotossitologo, psicoterapeuta e omeopata, che mi hanno colpita molto, e credo siano perfettamente in tema con ciò di cui mi piacerebbe parlare e approfondire.

Per chi vuole ascoltare l'intervento completo, lo trova su youtube con il titolo "Il Seno delle Donne, quando le cellule "impazziscono" (Psicosomatica) Dott.Raffaele Fiore".

"Il tema di oggi, che mi è stato richiesto da voi donne, è un tema che voglio trattare con estrema delicatezza perche all'interno della fenomenologia di questo sintomo di cui parleremo oggi si gioca una partita molto più ampia di quello che si possa credere. In un mondo che vede morire una donna ogni tre giorni per un atto violento, è difficile cercare di trovare giustificazioni di qualsiasi tipo che siano animiche, psicologiche...è un dramma. Quando il mondo colpisce le donne non merita di vivere in salute, e di fatti...! Quando un mondo colpisce la Terra Madre non merita di essere in salute, e quando un mondo perde di vista il significato profondo e creativo del femmiline, ugualmente non merita di essere in salute, deve in qualche modo ammalarsi. E lo fa costruttivamente se dalla propria malattia nasce una consapevolezza di ciò che ha rubato al mondo e non ha mai restituito.

(...)Vi ricordate cosa ho detto una volta sui tumori dal punto di vista psicosomatico? Il tema del cancro doveva in qualche modo essere risolto nell'arco di 10 anni quando io ero studente liceale. Ne sono passati 40 e ancora oggi migliaia di persone ogni giorno subiscono una diagnosi di questo tipo, allora io mi chiedo...se non è una malattia sottile, che altro è? Una malattia ambientale? Lo so! Una malattia di una scarsa igiene esistenziale? Lo so! Con una componente genetica e ormonale? Lo so!
Ma nell'umano tutto questo si traduce inevitabilmente in una malattia dell'amore! Perché voi donne, che avete quest'organo sublime che dispensa il cibo più alto che si possa avere in questo universo, voi donne a un certo punto rifiutate di nutrire il mondo? Giustamente lo fate. Chi ha più voglia di nutrire questo mondo? Una donna tradita non può nutrire questo mondo. Ma non tradita da un maschio che ha una avventura, tradita dal fatto che il mondo ha chiuso gli occhi di fronte alla sua identità, tradita dalla cecità stupida, arrogante e bieca di un mondo che non vuole avere necessità di confrontarsi col femminile e che naviga in un buio esistenziale privo di senso.

Vedete, le nostre cellule in certi mommetni della nostra esistenza assumono un atteggiamento iconoclasta, distruttivo, che forse noi non abbiamo il coraggio di incarnare. Quante donne sono Diana, sono Minerva, ma nel mondo non riescono ad essere viste in questo ruolo e allora le loro cellule, soprattutto quelle che devono nutrire il mondo, si rifiutano di farlo, creano una contestazione forte, incisiva, e richiamano la donna a richiamarsi a se stessa, a ritrovare il femminile dentro, dato che fuori non essite più. Sapete quante volte ho scitto sulle cartelle cliniche di un mobbing protratto e anche con una potente carica di distruttività, per anni? in una condizione lavorativa dove già la donna parte svantaggiata. E allora tutti questi dotti che dovrebbero elaborare il piacere e il nutrimento per chi arriva in questo mondo entrano in crisi, e poichè il corpo non mente mai, quello è il vero momento in cui le donne trovano una dimensione di crisi...perché dovrei nutrirlo questo mondo?

(...) Cosa mi chiede, questa malattia, di agire nel mondo? Nulla di straordinario, la malattia assume il ruolo della cronicità quando non ascoltiamo il suo significato veritiero: tutto quello che ha prodotto in me la malattia non ha più ragion d'essere.

E allora bisogna ritrovare la luce, la luce del femminile che riporta in sè l'atto della creazione. E allora dobbiamo riprendere in mano quello che è il gesto più potente della notra vita, entrare nella gestazione di noi stessi e partorire nuovamente noi stessi, e allattare noi stessi. Rientrare nel mondo con un altro nome, con un altro spirito."
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